29 gennaio 2009

Europa vs Italia

Piccole considerazioni (un po' stereotipi...ma non lontani da certe realtà).

26 gennaio 2009

Texas Hold'Em on Facebook

Dopo meno di due mesi che gioco al Texas Hold'Em su facebook, ho stretto amicizia, oltre che con uno svariato numero di italiani, con: due israeliani, un marocchino, un australiano e un cileno. Ancora un altro po' è posso organizzare un giro nel mondo con un appoggio in ogni continente...

16 gennaio 2009

Chilogrammi di pensieri

E' una decina di minuti che cerco delle parole per descrivere la sensazione che ho in questo momento. La conosco bene ma non so descriverla. Forse è il chiacchiericcio dei miei compagni seduti in classe. O forse sono semplicemente incapace di dar parole alle sensazioni.
E' un peso, un peso mentale, sono pensieri che non hanno né inizio né fine, tanti fili aggrovigliati che non riesco e non ho voglia di districare. E' perdermi con lo sguardo vuoto, che non osserva niente. E' qualcosa che non mi permette di sorridere.
Sono momenti, attimi che poi passano ma non mi abbandonano mai.

15 gennaio 2009

Vorrei poter guardare nei tuoi occhi

Non sapere cosa pensi realmente, non sapere se è solo una mia illusione o no, non sapere se esiste un posto per me nel tuo mondo, mantiene in vita qualcosa che a poco a poco mi corrode.
Vorrei poter guardare nei tuoi occhi...

13 gennaio 2009

Tra nuvole e messaggi

"Oggi fuori c'è il sole, dentro di me però rimangono le nuvole"
Questa è la frase che mi è venuta in mente mentre aspettavo la 93 che, giusto per consolidare una giornata iniziata male, è passata dopo 25 minuti praticamente colma. No, decisamente non è stato un buon lunedì, soprattutto a causa dei miei errori.
Mentre mi preparavo per andare in piscina è arrivato un messaggio, Marty. Dopo il classico "Come va?", mi ha chiesto del capodanno che ho passato a Monaco, l'indirizzo per spedirmi il regalo e se scrivevo ancora. Nel risponderle, ho lasciato per ultimo il "come va?" e se scrivo ancora, non sapevo ancora esattamente che scrivere: non volevo buttare giù cose troppo grige. Alla fine ho scritto: Se scrivo ancora? Uso un blog ma quando ho qualcosa in testa solo 1/5 delle volte scrivo... Oggi non è stata esattamente una bella giornata per me, speriamo che domani sia meglio.
Non mi piace dire che qualcosa non va, specialmente con lei. Mi piacerebbe avere sempre cose "belle" da raccontare.
Tornata da piscina ci siamo sentite tramite MSN, voleva sapere cosa non andava, per quanto era assonnata e distrutta dopo il viaggio non ne ha voluto sapere di rinviare la chiacchierata. Nel salutarci le ho scritto che la prossima volta spero di parlare di cose più belle, le mi ha risposta "e io di sentire che stai meglio". E' stato come un raggio di sole, so che può sembrare sciocco, ma per me è stato così.
Pensando a Marti mentre cucinavo (ho cenato particolarmente tardi questa sera, a mezzanotte passata) mi è venuto in mente un episodio. Era luglio 2005, ero tornata a Cosenza dal mare per la consegna dei diplomi di maturità. In quel periodo scrivevo su un piccolo quaderno una sorta di diario, raccontavo (con una pessaima grafia) tutto ciò che per un motivo o per un altro non avevo detto a Marty di prima persona. Il quaderno poi lo davo a lei che, con una pazienza infinita e con una capacità di decifrare le parole degna di un egittologo, lo leggeva. Con una scusa qualsiasi, una mattina che ero in giro con mia madre (che sapeva qualcosa dell'amicizia ma non del quaderno), passai da casa sua a lasciare il quaderno: ricordo che era ancora in pigiama e ricordo anche l'abbraccio prima che tornassi da mia madre, ricordo il calore che riusciva a darmi quel semplice abbraccio. Tornata da mia madre, mi disse subito "Deve esserci un amicizia speciale tra te e Martina, sei tornata con un espressione solare". L'affermazione mi stupì, di solito nascondo bene ogni tipo di emozione. Spero che mamma mi perdoni, ma anche in quel momento dissi una bugia, asserendo che stavo sorridendo per qualcosa di buffo nel pigiama di Marty. Non mi andava in quel momento di condividere quelle emozioni, come mi accade spesso, il mio primo impulso è quello di tenere ancora un po' per me quello che di bello sento, per sentirlo tutto prima di parlarne.
Ho tanti bei ricordi di quel periodo dell'amicizia con Marty, questo è decisamente uno dei più belli.
Ora scappo a nanna, ho promesso che non avrei fatto tardi

11 gennaio 2009

Fabrizio de Andrè - Citazione

dei baci che non si è osato dare
delle occasioni lasciate ad aspettare
degli occhi mai più rivisti

Fabrizio de Andrè è capace di svelare nuove parole che mi dipingono...

Un uomo chiamato Fabrizio de Andrè


Ho terminato con una strofa di questa canzone il mio saggio breve alla prima prova della maturità, parlavo di libertà. La stessa strofa l'avevo scritta sul mio banco, con l'Uniposca, il terzo giorno di scuola del quinto liceo, oltre che sulla mia scrivania. Era poco più che il principio della mia passione per la voce, la musica, i testi, l'arte di Fabrizio de Andrè. Ricordo vagamente quando è morto, ragazzina di seconda media quale io ero. Questo evento mi ha permesso di iniziare ad avvicinarmi al suo modo di fare musica.
Inizia a ascoltare le sue canzoni più famose, poi quelle un po' meno. In secondo liceo, il prof di italiano ci disse di portare un testo di una canzone e di spiegare perché ci piace, cosa vuole dire per noi quella canzone; io scelsi Il Blasfemo.
Non seguivo una linea, un ordine nella "conoscenza" (se così si può dire) di de Andrè, seguivo per lo più le emozioni adolescenziali, gli stati d'animo che turbavano i miei neuroni in quel periodo.
Ora nel mio portatile c'è quasi tutta la discografia di Fabrizio de Andrè, mi mancano solo gli inediti trovati qualche anno fa. Non lo ascolto sempre, ma ogni volta benvolentieri. In alcuni periodi mi "impallo" con una canzone, ascoltandola a ripetizione.
In un certo senso, ascoltandolo, cercando di esplorare il mondo che raccontava, tento di compensare il fatto di esser arrivata tardi e di non aver più la possibilità di ascoltare dal vivo la sua voce, ma solo attraverso uno schermo o un paio di auricolari.

...


Adoro la voce di Giorgia.

8 gennaio 2009

Aggiornamento su una sfera emotiva in piena crisi

Ho appena sentito Jo su MSN. Tra le cose che ci siamo detti (dalla squadra dove attualmente gioca, alla mia poca fame da quando sono tornata da Monaco), gli ho scritto che la prossima volta che scendo gli faccio un disegnino, magari così non dimentica la data di quando riparto. In tutto questo mi chiedo quando ci vorrà per quella benedetta birra (NdR ossia per vederlo): da ottobre si è passati a dicembre, saltato dicembre ci vorrà Pasqua? E magari neanche ci sarà (visto la fortuna che ho avuto sia all'Immacolata che a Natale). Intanto ci chiacchiero, fingo il niente anche se cerco di fingerlo male (non mi chiedete come sia possibile o come sia pensabile, ma è così), perchè tirare una corda senza sapere se è legata potrebbe essere disastroso, ma anche lasciarla andare quando magari un piccolo nodo c'è.
Se questo non bastasse una mia cara amica, una sorella minore per me, mi ha insinuato il dubbio su un altro ragazzo, Pierre (uno suo amico). Una storia "vecchia" (sempre se si può definire una storia visto che ci siamo sempre considerati solo qualcosina più che amici...). E se lui avesse sempre sostenuto qualcosa in cui non credeva? ossia che per lui non eravamo solo "qualcosa in più che amici"? e se è questo il motivo per cui se può non mi saluta (a scoppio ritardato visto il tempo che è passato)?
In tutto questo domani mattina ho lezione e mi ero ripromessa di andare a dormire presto (così avevo detto a Jo salutandolo più di un ora fa)...ma al momento mi sembra il male minore.
Uffa!